Adriano Aprà

Indimenticabile uomo del cinema

Impossibile scindere il suo nome da quello del Filmstudio e da ciò che avvenne al Filmstudio in un periodo d’oro per il cinema e per la cultura.

Adriano, insieme ad Americo Sbardella, Annabella Miscuglio, Paolo Castaldini ed Enzo Ungaro, seppe creare l’alchimia che fondeva alternativa e concretezza.

Era maestro nella contaminazione tra forme e linguaggi. Sotto la sua direzione si aprirono le porte di una programmazione che dava spazio alle proposte che non trovavano distribuzione, ai titoli che appartenevano a correnti radicali e ad avanguardie che mai sarebbero state accolte nei circuiti convenzionali.

Il suo occhio era il ponte con il cinema internazionale e la sua sensibilità era l’elemento cardine di un’indistinguibilità che rese il Filmstudio un luogo unico e irripetibile e fece conoscere in tutto il Paese un cinema fino ad allora ignoto.

Immensa e profonda la sua conoscenza del cinema che ha sempre saputo donare al pubblico italiano con generosità e saggezza.
Fu il Virgilio che guidò Danièle Huillet e Jean Marie Straub fin dal loro arrivo a Roma, accompagnandoli in un viaggio decisivo per la loro carriera.
Saggista instancabile ed esponente di primo piano di quella critica mai allineata e anticonvenzionale che costituiva uno strumento di stimolo e ragionamento tanto per gli autori quanto per un pubblico di cinephiles che, grazie alle figure come lui, cresceva e si formava.

Direttore per 4 anni della Cineteca Nazionale e prima ancora della Mostra del Cinema di Pesaro per ben 9 anni.
Fino all’ultimo è rimasto accanto ai giovani cineasti grazie al suo attento lavoro di ricerca e con Fuorinorma ha tenuto aperta la magica finestra dello sperimentalismo.
Testimone di un tempo irripetibile e protagonista di pagine indimenticabili su cui ha saputo scrivere con passione alcune delle pagine più vivaci e significanti.

Perdiamo un gigante dell’universo cinematografico degli ultimi 60 anni e, in questo tempo di cinema timoroso e allineato, il dolore per la sua scomparsa è ancora più intenso.

Lo salutiamo con l’immagine di Vertigo, un film da lui molto amato.

Tutti noi non possiamo fare a meno di mantenere vivo quel ponte che unisce memoria e prospettiva di cui Adriano Aprà è stato uno dei più straordinari costruttori garantendo a tutti noi la possibilità di vivere il cinema come fattore di pensiero e strumento di libertà.

Il Filmstudio