Incontro del 2016
Il 12 e 13 maggio al Filmstudio va in scena il Progetto Culturale di cui Roma ha bisogno, un incontro con cittadini, associazioni, operatori e artisti.
Per 2 giorni tutti coloro che comprendono che la Città deve ripartire innanzitutto dal suo rilancio culturale, in termini di progettualità e protagonismo dei Romani, saranno protagonisti di una grande iniziativa di proposta attraverso la loro testimonianza diretta.
Un vero e proprio happening culturale in cui tutti potranno intervenire e grazie al quale verrà assemblata un’architettura fatta di proposta, impegno e soprattutto amore per Roma.

La chiusura del Filmstudio è un fatto che può far rumore ma Roma non ha bisogno di altro rumore.
Roma pretende idee e progetti che nascono e crescono nell’amore per questa città.
Colpita al cuore e logorata da lotte di potere e da squallide storie malavitose, ci mostra la sua stanchezza attraverso il dissesto, l’inefficienza e il disagio che si stanno impadronendo anche dei suoi angoli più belli.
È una città imbarbarita che si muove senza più un apparente indirizzo, con le atmosfere vivaci di un tempo sostituite dalla movida scomposta e distratta tipica dei luoghi senza storia, senza memoria.
Il nemico, sia esso il criminale, il corrotto o il terrorista, trova uno spazio sempre maggiore in quella che era fino a pochi anni fa la metropoli più sicura del mondo. Si muove sul terreno ideale della noncuranza e della maleducazione. Molto spesso dell’inciviltà.
Con Mafia Capitale ci siamo scoperti vulnerabili e involgariti, ma quel che è peggio è che con questa vicenda Roma ha manifestato un deficit culturale imperdonabile e pericoloso rispetto al quale ogni cittadino viene esposto all’insicurezza e al regresso, e fatalmente alla povertà, non solo di valori.
Questa città deve reagire e dimostrare di possedere gli anticorpi per rigenerarsi e crescere. Deve riscoprire il senso della comunità e sfruttare la sue infinite potenzialità per recuperare vitalità e concretezza.
Ci sono tante erbacce e tanti rami secchi da tagliare ma non sono quelli dei luoghi della cultura e della sana socialità.
Decretare la morte del Filmstudio e di tante realtà che dai quartieri storici alle estreme periferie lavorano per contrastare il degrado romano vuol dire rassegnarsi al declino e privare Roma dei suoi presidi di cultura e di civiltà.
L’esecuzione sommaria del Filmstudio farà rumore ma non serve rumore. Serve un progetto e un percorso che coinvolga tutti per il bene comune che si chiama Roma.
Se la politica e le Istituzioni decidono di porre fine a questa esperienza devono dire qual è la visione che riguarda il futuro della Città legata a questa sentenza di condanna e che soprattutto riguarda i Romani.
Per questo motivo è stato rivolto un appello ai cittadini, alle associazioni e a ogni realtà dal centro alla periferia per partecipare e condividere un momento di vivacità culturale e di proposta. Per dare vita quindi al progetto culturale di cui Roma ha bisogno.
Se funerale deve essere, che qualcuno se ne assuma la responsabilità e se questo deve essere un ultimo saluto, che sia anche l’occasione da cui scaturisce un’energia rinnovatrice per tutta la città e per tutti i Romani.
Il Filmstudio da sempre è stato uno spazio aperto e a disposizione di tutti, in cui si sono incontrate tradizione e contestazione, sperimentazione e formazione, in un lavoro continuo sempre al servizio della città.
Questo appuntamento è nel segno della sua storia e ancora una volta al servizio di tutti coloro che amano Roma.

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