Teatro Tordinona

AL TEATRO TORDINONA
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SCHEGGE D’AUTORE

Festival della Drammaturgia Italiana
XX Edizione

Rassegna di corti teatrali, monologhi e atti unici

Dal 1° al 14 aprile 2023
Il festival Italiano dei corti festeggia la ventesima edizione

1-14 aprile
Sala Pirandello

Sabato 1° aprile si apre il sipario del Teatro Tordinona per la nuova, ricchissima edizione di “SCHEGGE D’AUTORE”, il Festival della Drammaturgia Italiana, ideato da Renato Giordano, giunto quest’anno alla sua XX edizione e svolto in collaborazione con lo SNAD, il fondo PSMSAD, e la FUIS. Nuovi autori e interpreti si sfideranno sul palco dello storico Teatro Tordinona per dar vita all’appuntamento che, anno dopo anno, si è riconfermato tra i più apprezzati e seguiti della Capitale.

Tanti i testi selezionati dall’attenta Giuria, che sono pervenuti durante l’anno, monologhi, corti e atti unici. I testi verranno portati in scena ognuno per tre sere consecutive, fino al 14 aprile, serata finale di premiazione. Un’edizione che si caratterizza per interessanti lavori realizzati da importanti nomi del teatro italiano, ma anche un’occasione di grande visibilità per i nuovi autori e attori emergenti.


Il Festival, organizzato dallo SNAD (Sindacato Nazionale Autori Drammatici e Radiotelevisivi) con la direzione artistica di Renato Giordano ed il contributo dell'INPS – Fondo PSMSAD, e della FUIS è dedicato agli autori teatrali italiani. In venti anni di festival sono andati in scena circa 700 nuovi testi. Un evento unico, dove la scrittura drammaturgica è protagonista, in un paese in cui per i nuovi autori è sempre più difficile andare in scena. Un Festival coinvolgente, ma anche un osservatorio sulla vitalità del teatro e le sue continue evoluzioni. Collaborano alla riuscita di Schegge anche Il Festival del Corto Di Mompeo (RI) ed il Filmstudio .

Gli spettacoli avranno inizio sempre alle ore 20.30

L’ordine in scena degli spettacoli sarà regolato da un sorteggio che si terrà la prima sera di ogni turno.

Presentazione dei corti

Si parte il 1° aprile alle ore 20:30, con i primi cinque corti, che saranno in replica anche il 2 e 3 dicembre: “Panebianco”, scritto dal commediografo, fotografo e giornalista Salvatore Scirè. Che racconta una favola siciliana ambientata negli anni 30 del secolo scorso.
Sarà poi la volta delllo scrittore ed autore teatrale Raffaele Aufiero che porta in scena due suoi testi “Moccoletto e la Pietra”, la prima è una storia ambientata nella Roma papalina del 1830, con la regia di Renato Capitani, la seconda è dedicata a Camus.
A seguire sarà la volta dell’autrice Luisa Sanfilippo con “Conversazione sublime”, Rainer Maria Rilke e Andrea Lou Salomè, una storia d’amore e psicanalisi. La Sanfilippo è anche l’interprete e si avvale della collaborazione per le scene e la regia dell’artista Vincenzo Sanfilippo.
La rassegna prosegue con “Diverbio” di Renato Capitani che vede come protagonisti persone dedite alla sopraffazione in uno strano istituto.

 Il 4 Aprile
l’inaugurazione della mostra personale di pittura dell’artista francese anche mimo e clown Emmanuel Gallot Lavallee ed in serata 3 corti fi cinema ispirati al teatro presentati dal Filmstudio.

Nei giorni 5 -6 -7 aprile, alle ore 20.30, andrà in scena un corto che rappresenta una metafora della vita, dalla prospettiva di un incontro tra amiche in uno chalet di montagna: “Trekking”, di Liliana Paganini; a seguire  “L’assaggiatrice” di Massimiliano Perrotta storia di una assaggiatrice di un Re e di una strana paura. Con l’interpretazione di Roberto Pensa. Altro titolo metaforico per il testo di Giancarlo Gori Somne venit blandule somni”, che racconta la storia antica con finale a sorpresa. Ispirato alla storia della vita di Antonio Puccini figlio del grande musicista Giacomo Puccini è il testo di Edoardo VivianiAntonio Puccini fu Giacomo” con l’autore medesimo in scena ed Anna Alegiani. Nelle stesse sere, Marco Sani e Gino Saladini portano in scena il corto intrigante, “Fellini e l’inconscio”, storia a tutto tondo del Grande Federico Fellini ed il suo rapporto controverso con la psicanalisi.

I giorni 11-12-13 dicembre, Si prosegue con il corto “Nanà come quella di Zola”,  di Anna Hurkmanns con Sara Pastore, Regia di Roberto Belli. Il testo racconta la vera storia di Aichè Nanà e della maledizione che fu per lei l’identificazione con la Dolce Vita e con la famosa cena con spogliarello da Rugantino e a seguire il “Il banchetto di Pulcinella in tempo di peste” di Renato Giordano, atto unico in cui Pulcinella in piena pandemia del 1635 da peste festeggia con le sue donne la morte del padrone Don Pasquale che gli ha lasciato tutto in eredità. Ma il contagio non risparmia nessuno ed il nostro tenterà una fuga verso la luna. Nel cast Nunzia Plastino Maria Elena Pepi, Roberto Gagliardi, Giulia Giarletta. Poi “Il sogno” di Maria Cristina Russo.

Il giorno 14 aprile avranno luogo le premiazioni dei vincitori decisi dalla giuria presieduta da Giovanni Antonucci. Oltre al miglior Corto, atto unico e migliori attori verranno assegnati I Premi speciali della sezione internazionale:
al regista bulgaro Vasil Vasilev direttore del Teatro Nazionale di Sofia e all’ artista  Luigi Serafini autore del Codex seraphinianum e della Pulcinellapedia ed i premi luce sul proscenio assegnati dalla Fondazione Favi Annita ad autori under 35.

Schegge D’Autore
Festival della Drammaturgia Italiana
XX  Edizione 2023

DALL’ 1 al 14 Aprile al Teatro Tordinona

Il Festival Schegge d’Autore è Organizzato da:
SNAD (Sindacato Nazionale Autori Drammatici)

In collaborazione con
INPS fondo PSMSAD
FUIS (Federazione Unione Scrittori italiani)
Fondazione onlus Favi Annita
Comune di Mompeo, Festival del Corto
Cinema Filmstudio
Pagine Editore
Associazione Tordinona

Programma

1-2-3 aprile
ore 20:00

Raffaele Aufiero “Moccoletto” e “La pietra”
Regia di Renato Capitani

Luisa Sanfilippo “Conversazione sublime”
Collaborazione artistica di Vincenzo Sanfilippo

Renato Capitani “Diverbio”
Regia dell’Autore

Salvatore Scirè “Panebianco”
Regia dell’Autore

4 aprile

ore 19.00
Inaugurazione mostra antologica di Emmanuel Gallot Lavallèe (pittore e artista, mimo, clown, performer)
Mostra aperta fino al 14 aprile.

Ore 21.00
Corti tra cinema e teatro : “La suggestione teatrale” serata a cura Del Filmstudio.

5-6-7 aprile
ore 20:00

Liliana Paganini “Trekking”
Regia dell’Autrice

Massimiliano Perrotta “L’assaggiatrice”
Regia dell’Autore con Roberto Pensa

Giancarlo Gori “Somne veni blandule somne”
Regia dell’Autore con Giancarlo Gori

Edoardo Viviani “Antonio Puccini fu Giacomo”
Regia dell’A. Con Anna Alegiani e Edoardo Viviani

Marco Sani e Gino Saladini “Fellini e l’inconscio”
Regia di Marco Sani

11, 12, 13 aprile
ore 20.00

Anna Hurkmanns “Nanà (come quella di Zola)”
Con Sara Pastore

Renato Giordano “Il banchetto di Pulcinella (In tempo di peste)”
Regia dell’A. Con Renato Giordano, Nunzia Plastino, Roberto Gagliardi, Maria Elena Pepi, Giulia Giarletta.

Maria Cristina Russo ”ll sogno”
Regia dell’Autrice

14 aprile
ore 19:00

Premiazione dei vincitori di Schegge d’Autore XX e Luce sul proscenio 2023, e assegnazione dei Premi Speciali

A Vasil VASILEV, direttore del Teatro Nazionale Bulgaro.

A Lugi SERAFINI artista, autore del Codex Seraphinianus e della Pulcinellopedia .

SCHEGGE D’AUTORE
Direzione artistica : Renato Giordano
Organizzazione e Gestione Eventi : Giulia Mininni
Collaborazione ed editing : Raffaele Aufiero


Giuria della XX Edizione: Giovanni Antonucci (Presidente), Antonio Natale Rossi (FUIS), Gianfranco Bartalotta (PSMSAD), Luciano Lucarini (Ed.Pagine), Vito Bruschini (federintermedia), Angela Furneri (Fondazione Favi), Michela Cortegiani (Sindaco di Mompeo), Andrea Rusich (Filmstudio), Ulisse Benedetti (Ass. Tordinona), Sandro Alessi (Stampa)

SCHEGGE D’AUTORE: RAGGIUNTO IL TRAGUARDO DELLA VENTESIMA EDIZIONE. UNA RASSEGNA/FESTIVAL CHE HA PROMOSSO E RILANCIATO IL GENERE DEL CORTO TEATRALE
di RENATO GIORDANO

Schegge d’Autore , diventato negli anni il Festival della Drammaturgia Italiana, festeggia nel 2023 la Ventesima Edizione!
Questa Notizia ha del miracoloso. In un Paese nel quale la Cultura è un optional, e nel quale il Teatro occupa un posto ormai praticamente inesistente o comunque di nicchia, che una Rassegna/Festival dedicata esclusivamente alla nostra drammaturgia contemporanea, praticamente autogestita dagli Autori attraverso lo SNAD, con l’unico (ma fondamentale) supporto del fondo PSDMAD-INPS (ex ENAP) , riesca a festeggiare la Ventesima edizione è una cosa eccezionale.
Lo SNAD è il Sindacato degli Autori di Teatro attivo dal 1945 quando ancora quasi sotto le bombe della guerra, o comunque in mezzo alle sue macerie, i migliori autori di teatro italiani capitanati da Luigi Chiarelli si riunirono nella biblioteca del Burcardo a Roma per fondare un organismo di protezione della cultura teatrale italiana. E diciamolo pure ci lascia sperare che qualche spiraglio ci sia ancora per chi crede e si impegna per i valori culturali e non solo materiali dell’uomo.

I numeri parlano chiaro: in 22 anni (la prima edizione è del 2001) sono andate in scena circa 550 commedie-corti di autore italiano, e sono stati impegnati tra attori e registi circa 3600 persone!. Sono cifre che davvero parlano da sole.

Da molti anni “Schegge” presenta il meglio della nuova produzione italiana di scrittura , e da tutta Italia si inviano proposte di partecipazione a questo che è l’unico evento stabile e importante dedicato alla nostra drammaturgia contemporanea di corti, atti unici e monologhi.

Ma Schegge d’Autore oltre ad essere sicuramente una manifestazione teatrale rilevante nel nostro panorama nazionale è, a mio avviso, ancor di più un eccezionale evento “di interazione culturale e sociale” e questo aspetto ritengo non sia finora stato analizzato e giudicato come merita.

Per esempio alla XX edizione sono arrivate circa 320 richieste di partecipazione, senza che nel corso dell’anno sia stato pubblicizzato in modo particolare il bando di concorso. Quindi solo col tam tam fatto da chi già ci aveva partecipato e dalla sicurezza di prendere parte ad una manifestazione consolidata nel tempo abbiamo sempre stabilito dei record di richieste. E sono davvero tante, se si pensa che chi invia il corto (o l’atto unico) si impegna anche ad organizzarne la messa in scena. Quindi voglia di Teatro, voglia di Vetrina , di Confronto e di Partecipazione, ma nel contempo sicuramente una conferma di come sia difficile nel nostro paese mettersi “in mostra” , “andare in scena” , per assenza di spazi ed opportunità.

E questa intuizione, la comprensione di tale necessità, l’ho avuta nel 2000, molti anni fa creando “Schegge d’Autore” grazie al contributo, come ho già accennato, prezioso ed imprescindibile di Snad e, subito dopo, dell’ Enap.
Ormai anno dopo anno ho visto crescere degli autori teatrali (ma anche degli attori e registi) grazie ai corti di Schegge, fino al punto di spingermi ad affermare più volte che esiste ormai una nuova generazione di autori (e interpreti) Teatrali “figli di schegge d’Autore”, formatisi grazie alla verifica del loro lavoro avvenuto con la rassegna.

Questo mi da delle notevoli responsabilità come selezionatore unico dei partecipanti, perché tutte le esclusioni le trovo dolorose. Mi piacerebbe accettare tutti quelli che lo meritano, far arrivare alla verifica del palcoscenico molti altri nuovi autori, ma per fare questo ci vorrebbe un Festival permanente della durata di un Anno intero (in alcune delle edizioni ci siamo andati vicino perché la rassegna è durata quasi due mesi coinvolgendo tre teatri contemporaneamente, il Tordinona, il Belli ed il Colosseo di Roma, con finale a Mompeo in provincia di Rieti).

Anche se a Schegge d’Autore partecipano oltre ai Corti Teatrali anche atti unici e monologhi, è ai Corti che da sempre ci rivolgiamo come categoria principale, forma espressiva assolutamente diversa dalle altre due, ed originale come struttura.

Il Corto Teatrale nasce in Italia col Teatro Futurista
Tutto il 900 italiano ha avuto dei fulgidi esempi di corti. Recentemente è stato celebrato il Futurismo, dovunque si è nominato Filippo Tommaso Marinetti col suo teatro sintetico, col teatro di varietà, etc.

Un teatro che rompeva con la tradizione della scena borghese e storicizzante dell’800 in modo radicale. Va riletto (o letto) , per comprendere il senso innovativo di questa drammaturgia fulminante il MANIFESTO DEL TEATRO SINTETICO di Marinetti, diventato presto bibbia per buona parte dell’avanguardia europea del secolo scorso.
Dalle sintesi futuriste in pochi minuti di Marinetti, di Settimelli e Corra, sicuramente la coppia di autori più creativa, di Boccioni con le sue parodie dei generi e della cultura passatista, di Cangiullo (ricordiamo “il donnaiolo e le 4 stagioni”, efficace sintesi pantomimica dell’amore), di Giacomo Balla splendido il suo grammelot in “Per comprendere il pianto”, e di Fortunato Depero artista unico con il metateatro dei suoi colori, dicevo da parte di tutti questi autori è arrivata la creazione di un nuovo genere teatrale: il Corto.

Riguardo alle sintesi futuriste, primo vero esperimento di spettacoli in pochi minuti, e all’accoglienza non sempre positiva del pubblico, gli autori si lamentavano del fatto di non avere un riferimento di espressione artistica precedente al loro tentativo e si rendevano conto della problematica che le sintesi teatrali erano molto brevi mentre erano più lunghi delle pièce gli intervalli tra una e l’altra generando noia ed impazienza negli spettatori.
Ma crearono con i loro corti una micro nuova drammaturgia oscillante tra il precedente simbolismo-decadente ed il liberty-crepuscolare varietà per sfociare in una reale tensione innovativa ed avveniristica.
Dopo l’avanguardia futurista il corto teatrale ha avuto una vera evoluzione verso un tipo di teatro più tradizionale e meno provocatorio nella sua struttura e quindi più fruibile. Passando attraverso le creazioni “quasi futuriste” di Ettore Petrolini, arriviamo alle “tragedie in due battute” di Achille Campanile e all’atto unico breve di colore nero di Aldo Nicolaj.

Achille Campanile campione imbattibile
Campanile è , nel vero senso della parola, il PADRE DEL CORTO teatrale come oggi si intende, e bisognerebbe sempre fare riferimento a lui quanto si parla di questo genere. I suoi testi sono brevi, fulminanti investigazioni sulla realtà.
Tutto si brucia in poche battute che sono linguisticamente prodigiose. E mordono, mordono pesantemente i costumi contemporanei, le futilità quotidiane e la follia umana.
Anche per il suo teatro si è cercato di dare un nome, “freddure in due battute”, o “commedia corta”.
Opere che non si fa a tempo di apprezzarle e sono già finite, in cui il sipario cala già mentre il pubblico sta appena cessando il brusio pre inizio. Non a caso Anton Giulio Bragaglia iniziava la serata metti con uno Strindberg e terminava con quella di Campanile che lui chiamava farsa (“ l’inventore del cavallo”). Ovviamente il mondo sintetico di oggi ben si sposa a questo genere di scrittura drammaturgica di veloce e fulmineo consumo.

AUTORI e ATTORI Partecipanti nei 20 Anni di Schegge
È difficile ricordare solo alcuni dei tanti partecipanti in questi anni a Schegge d’autore ma ci proverò, sfogliando casualmente l’album dei miei ricordi. Intanto hanno più volte partecipato alla rassegna due drammaturghi italiani tra i più rappresentati all’estero nel secolo scorso, cioè Luigi Lunari e Mario Fratti, l’autore italiano residente a New York autore tra l’altro del famoso musical “Nine”.
Poi tra i più presenti ricordo Turi Vasile, autore teatrale, scrittore e produttore di cinema, Giovanni Antonucci anche critico e storico del Teatro, anche vincitore con il testo “Il gusto”, Lucio Castagneri, maestro di pittura, Renato Capitani, Mario Alessandro, Giancarlo Gori e Salvatore Scirè, quasi sempre presenti, Michele Perriera. Ed altri Autori interessantissimi come Francesco Randazzo (‘Nzula), Marcello Isidori (vincitore della prima edizione con “le linee di Nazca”), Daniele Timpano (“Teneramente tattico”), Carlangelo Scillamà (signora con foulard giallo”), Roberto Morpurgo (“Marea”), Massimiliano Perrotta (“Pietro”).
Autori cult come Riccardo Reim (Giada d’oriente), Enrico Bernard e Fabrizio Caleffi. Importanti autrici al femminile come Luisa Sanfilippo da “Dora Maar” ai “colori dell’acqua”. con il costante supporto creativo artistico scenografico di Vincenzo Sanfilippo, Violetta Chiarini autrice e chansonnier, Maura Del Serra, Claudia Poggiani ,Agata Motta, (vincitrice con “La croce”), Anna Hurkmans, Alma Daddario, Anna Cantagallo .Giovani (o ex giovani) come la coppia Sara Calanna -Gioacchino Spinozzi, Luciano Bottaro, Vito Caporale anche cantante e leader del gruppo canoro I Baraonna, Nino Musicò …

Ma i testi non avrebbero avuto il giusto riscontro senza grandi interpretazioni e belle regie e quindi ricordiamo le partecipazioni prestigiose di Mario Scaccia, Virginio Gazzolo, Franco Oppini, Arnaldo Ninchi, Liliana Paganini (più volte presente anche come autrice e ricordiamo il monologo “Lui e lei”), Roberto Posse, Roberto Santi, Vittorio De Bisogno, Edoardo Sala, Tiziana Bergamaschi , Isabella Martelli, Vanni Materassi, Milo Vallone, Silvia Siravo, Luigi Tani, Totò Onnis, Carmen Manzo, Valentina Martino Ghiglia. Monica Menchi, Clotilde Sabatino, Livia Cascarano, Cesare Biondolillo, Matilde Piana, Goffredo Maria Bruno, Alessandra Muccioli, Melania Fiore, Nunzia Plastino,

Diverse generazioni spesso a confronto. Registi come Carlo Emilio Lerici, Gianni Salvo, Oreste Rizzini, Alessandro Iori. Ed anche io ho più volte partecipato alla competizione con alcuni dei miei atti unici più noti dall’ “Ultimo rock all’inferno” a “Quattro stagioni”, da “Bangkok” a “Labbra serrate” fino a “Singapore sling” .

I primi ventidue anni di attività (la prima edizione è dell’anno 2001) sono stati possibili grazie al lavoro impagabile di alcune persone: Giulia Mininni e Raffaele Aufiero (ovviamente anche autore di “serata berlinese di A. Cechov”) in primis, e poi Luca Barbati, Adele Corsetti, Isabella Peroni, Natale Antonio Rossi, non dimenticando il supporto e la presenza data, in particolare nelle prime edizioni, da Giannalberto Purpi , Franco Portone, Cristian Amato, Leonardo Franchini ,Ulisse Benedetti, Luciano Lucarini, Mario Ponchia, e ricordando gli altri che ci sono stati vicini cioè il Maestro Mario Pagano, Andrea Camilleri, Ettore Scola, Maurizio Costanzo. A tutti loro va dedicato un lungo sentito applauso.

Questa è una carrellata superficiale ed assolutamente casuale. So di dimenticare tantissimi amici e grandi professionisti o autori di talento (che abbraccio tutti) ma Venti edizioni sono davvero molte. E sono certo che anche nella XX edizione potremo godere di tante conferme ed emozionarci con altrettante stimolanti novità . Quindi su il sipario, e “Viva il Teatro”, continuiamo a combattere perché possa sopravvivere!.

Renato Giordano

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