Lo scandaloso Werner al Filmstudio
Perspektive Fassbinder
tre film del grande maestro tedesco
Ossessionato dal cinema, innamorato dell'amore, del sesso, degli uomini, delle donne, aggressivo, violento e libero, indipendente oltre ogni immaginazione, diviso a metà come la Berlino post guerra, Rainer Werner Fassbinder è il regista della spaccatura storica, del cambiamento e della crisi dei valori della seconda metà del Novecento europeo.
Geniale sceneggiatore, attore dal grande talento e regista radicale e prolifico, l'enfant terrible del nuovo cinema tedesco, nei suoi 44 film, riesce a conquistare la fama di antisemita, antifemminista e addirittura di detrattore della causa omosessuale.
Tutto per inseguire un' autenticità, una verità scomoda. Tutto per restituire quel senso di realtà perduto dal perbenismo forzato, da una nuova classe borghese ipocrita e distratta.
Il suo è un cinema del distacco, fatto di doppi personaggi che si specchiano o che parlano agli specchi, ma è anche un cinema di ricerca, di ricostruzione sociale, fatto di pezzi da mettere insieme. È il cinema che fa vedere il male, lo mostra, lo trascina sullo schermo senza filtri, senza spettacolarizzare il dramma.
Forti come pugni allo stomaco, le opere di Fassbinder arrivano allo spettatore come un puzzle, una frantumazione, un vaso o addirittura una città in mille pezzi da sistemare.
Dagli spazi chiusi e controversi di Petra Von Kant, al nuovo mondo borghese tedesco di Maria Braun fino alla dimensione proletaria de Il diritto del più forte, Fassbinder regala lezioni di cinema e immagini sia al grande pubblico che alla nicchia, ai cultori.
Un regista che se da una parte prova a costruire un'idea di realtà, di presente, dall'altra guarda al futuro.
Un'artista per tutti e per nessuno.
Renato Scatà
Filmstudio - Direzione artistica