20-21-22 gennaio - ore 21,00
Sala Strasberg

Ingresso: 5 euro
Tessera obbligatoria

Lo scandaloso Werner al Filmstudio

Perspektive Fassbinder

tre film del grande maestro tedesco

Ossessionato dal cinema, innamorato dell'amore, del sesso, degli uomini, delle donne, aggressivo, violento e libero, indipendente oltre ogni immaginazione, diviso a metà come la Berlino post guerra, Rainer Werner Fassbinder è il regista della spaccatura storica, del cambiamento e della crisi dei valori della seconda metà del Novecento europeo.
Geniale sceneggiatore, attore dal grande talento e regista radicale e prolifico, l'enfant terrible del nuovo cinema tedesco, nei suoi 44 film, riesce a conquistare la fama di antisemita, antifemminista e addirittura di detrattore della causa omosessuale.
Tutto per inseguire un' autenticità, una verità scomoda. Tutto per restituire quel senso di realtà perduto dal perbenismo forzato, da una nuova classe borghese ipocrita e distratta.

Il suo è un cinema del distacco, fatto di doppi personaggi che si specchiano o che parlano agli specchi, ma è anche un cinema di ricerca, di ricostruzione sociale, fatto di pezzi da mettere insieme. È il cinema che fa vedere il male, lo mostra, lo trascina sullo schermo senza filtri, senza spettacolarizzare il dramma.
Forti come pugni allo stomaco, le opere di Fassbinder arrivano allo spettatore come un puzzle, una frantumazione, un vaso o addirittura una città in mille pezzi da sistemare.
Dagli spazi chiusi e controversi di Petra Von Kant, al nuovo mondo borghese tedesco di Maria Braun fino alla dimensione proletaria de Il diritto del più forte, Fassbinder regala lezioni di cinema e immagini sia al grande pubblico che alla nicchia, ai cultori.

Un regista che se da una parte prova a costruire un'idea di realtà, di presente, dall'altra guarda al futuro.
Un'artista per tutti e per nessuno.

Renato Scatà
Filmstudio - Direzione artistica

Venerdì 20 gennaio - 21,00

La stilista di successo Petra von Kant (Margit Carstensen) vive in uno studio arredato in modo opulento, insieme alla sua assistente e serva Marlene (Irm Hermann), che esegue tutti gli ordini senza una parola e si lascia prendere da tutti i capricci. Ha una figlia (Eva Mattes) dal suo primo matrimonio ed è divorziata dal suo secondo marito.

Petra si innamora di Karin (Hanna Schygulla), di ben dieci anni più giovane di lei, e la vuole tutta per sé. Karin vuole approfittare della ricca Petra, ma vuole anche mantenere la propria indipendenza...

Sabato 21 gennaio - 21,00

Franz (Fassbinder), uomo di spettacolo e imbroglione disoccupato, vince mezzo milione alla lotteria e viene presentato a un gruppo di eleganti omosessuali dall'antiquario Max (Karlheinz Böhm). Si innamora del figlio dell'imprenditore Eugen (Peter Chatel). Si trasferiscono insieme nel loro appartamento, che Franz paga e che Eugen arreda squisitamente. Inoltre, Franz utilizza un prestito per ristrutturare l'azienda fallita dei genitori di Eugen.

Eugen vuole insegnare a Franz le buone maniere e la cultura, ma la differenza di classe rimane irrisolvibile...

Domenica 22 gennaio - 21,00

Mentre le bombe cadevano ovunque durante la seconda guerra mondiale, Hermann Braun (Klaus Löwitsch) e Maria (Hanna Schygulla) si sono sposati. Hanno solo una notte, poi il marito deve tornare al fronte.

Dopo la fine della guerra - si dice che suo marito sia morto - Maria ha una relazione con il soldato nero Bill (George Byrd). Ma Hermann torna a casa inaspettatamente dalla prigionia...

Perspektive Fassbinder
sarà presentata
dal Direttore artistico del Teatro Tordinona,
il regista Renato Giordano

LA NOSTALGIA DI RAINER WERNER FASSBINDER : OGNUNO UCCIDE CIO’ CHE AMA
Una introduzione al ciclo di Renato Giordano

In una intervista del 1974 viene chiesto a Fassbinder : “Così lei è passato dal teatro al cinema”, e lui risponde “E’ il contrario sono passato dal cinema al teatro…”
Probabilmente in questo gioco di parole c’è quasi interamente la risposta a qualsiasi domanda sulla drammaturgia di Fassbinder. Non si può negare che il cinema sia stato il suo primo amore così come è evidente che i suoi film scoprono spesso una tecnica da palcoscenico.
Renato Giordano ha messo in scena quasi tutto il teatro di Fassbinder in Italia, anche grazie ad un rapporto diretto col cineasta tedesco che lo aveva autorizzato a mettere in scena qualunque testo del suo repertorio (compreso lo scandaloso “i rifiuti la città la morte” più volte invece bloccato nel suo paese).
Anche recentemente nel novembre 2022 è andata in scena la versione di Giordano a Monaco di Baviera del testo diciamo scritto a tre mani Goldoni- Fassbinder- Giordano “Das Kaffehaus (la bottega del caffè)”.
Fassbinder ha avuto il suo successo mondiale grazie al cinema ma è curioso che a distanza di, in fondo, pochi anni il suo teatro continui a vivere e ad andare in scena più di quanto non si faccia per il suo cinema/teatrale e d’altronde nell’ultimo incontro il regista tedesco aveva confessato di avere una grande “nostalgia” del Teatro.

E in quest’ottica meta teatrale andrebbe oggi rivisto anche il suo cinema.

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