Massimiliano Fuksas

Lo spartiacque per tanti romani. Questo è stato il Filmstudio, perché è nato a cavallo del ’68, e non era solo una sala dove potevi vedere film introvabili – per me molto importante è stato il Nuovo Cinema Tedesco – era un luogo d’amicizia, generoso per gli incontri che vi potevi fare. Uno dei pochi luoghi d’incontro della sinistra, e poi io avevo il privilegio di non pagare…
Noi avevamo vent’anni, e Roma era molto diversa. Era una Roma multidisciplinare, il cinema come l’architettura – io ero studente di architettura – era parte integrante del vivere sociale. Negli anni Ottanta i linguaggi specifici, ermetici, hanno allontanato sia il cinema sia l’architettura dal mondo, dalla realtà. Il Filmstudio era la sala delle avanguardie storiche, dei film inediti di Godard, dei film underground, con l’autore che li presentava, un luogo dove potevi vedere il passato, il futuro e quello che succedeva nel presente, dove ti rendevi conto di far parte di una comunità.”

Massimiliano Fuksas

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