28 ottobre
Ore 20,00
Sala Pirandello

Serata speciale

Posti esauriti

era roma

ERA ROMA

Un film documentario di
Mario Canale

Cinema, Teatro, Pittura, Letteratura, Musica, Politica 1963/1979.
Quando la città fu la Capitale della Creatività, del Caos, del Possibile

CON
Fulvio Abbate, Silvano Agosti, Otello Angeli, Giulio Andreotti, Adriano Aprà, Nanni Balestrini,
Marco Bellocchio, Ulisse Benedetti, Franco Berardi (Bifo), Bernardo Bertolucci, Achille Bonito Oliva, Franco Brocani, Lou Castel, Luciana Castellina, Marina Cicogna, Alvin Curran, Massimo D’Alessandro, Plinio De Martiis, Alberto Dentice, Bruno di Marino, Roberto Faenza, Matteo Garrone, Alberto Grifi, Angelo Guglielmi, Manuela Kustermann, Sergio Lombardo, Uliano Lucas, Luigi Magni, Memmo Mancini, Citto Maselli, Titina Maselli, Giuliano Montaldo, Alberto Moravia, Ennio Morricone, Italo Moscati, Giancarlo Nanni, Renato Nicolini, Valentino Orfeo, Roxana Palma Tacchi, Adriano Panatta, Stefania Parigi, Aurelio Picca, Franco Piersanti, Franco Piperno, Paola Pitagora, Maurizio Ponzi, Enzo Porcelli, Marilù Prati, Marina Ripa di Meana, Gianni Romoli, Ettore Rosboch, Renzo Rossellini, Alfonso Sansone, Furio Scarpelli, Mario Schifano, Ettore Scola, Marco Solari, Rodolfo Sonego, Paolo e Vittorio Taviani, Aldo Tortorella, Augusto Tretti, Alessandra Vanzi, Enrico Vanzina, Carlo Verdone, Lucio Villari


Era Roma racconta il taglio di tempo tra il 1963 – con la nascita del Gruppo ’63 – e il 1979 – anno del Festival dei Poeti di Castelporziano – in cui per una magica congiura la Capitale d’Italia riuscì a riunire come un magnete una mai più ripetuta concentrazione di arti e artisti indipendenti, alternativi, underground, libertari. Accomunati dall’impulso a mescolarsi tra loro, e, attraverso la politica, a intrecciarsi con la vita, per cambiare l’esistenza. Sono gli anni che vanno dal cosiddetto ‘boom’ al cosiddetto ‘riflusso’, in mezzo a cui passa il Sessantotto.
Sono anni in cui Roma vibra ancora del big bang de ‘La dolce vita’ di Fellini, e Ennio Flaiano ci passeggia perplesso e commosso. In cui Bernardo Bertolucci gioca al cinema con il Living Theatre, mentre i più lucidi film della contestazione sono realizzati da un pittore, Mario Schifano, e da un uomo di teatro, Carmelo Bene. La pittura brilla di nomi mitologici: Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Cesare Tacchi, Renato Mambor, ma la forma-quadro sta morendo. Il Gruppo ’63 di Angelo Guglielmi, Alberto Arbasino, Nanni Balestrini, lavora per far evadere la parola dalla forma libro, dalla forma romanzo, quasi dalla forma scritta, esaltandola. Il teatro esplode nelle cantine, sotto i colpi e i corpi di Carmelo Bene, Manuela Kustermann e Roberto Benigni. Il cinema è l’underground del suo profeta Alberto Grifi, che prima mette la pellicola al fuoco di una verifica incerta, e poi scopre il video. Oppure è l’arena di Massenzio, dove in migliaia si radunano davanti a uno schermo, per evadere dalla cappa degli anni di piombo.
La poesia addirittura diventa un festival per una folla di persone di tutti i ceti sociali e di tutte le età: aristocratici, ribelli, borghesi, dropout, accorsi per sentire Allen Ginsberg, Gregory Corso, William Borroughs, Eugenj Evtusenko.
Il cinema italiano vive la sua stagione più vivace: Fellini, Pasolini, Ferreri, Bellocchio, Bertolucci, i Taviani, Silvano Agosti, Maselli, Scola sono alcuni degli alfieri che da Roma al mondo non propongono film per sognare, ma sognano con i film una società diversa.
Nasce la mitologia di alcuni luoghi: via Veneto, il caffè Rosati eletto a ufficio di pittori, produttori, attori; il Beat ’72, la Galleria l’Attico… Una proliferazione di isole creative, mentre Cinecittà continua a esportare nel mondo l’immagine di una città dei sogni all’interno di una città reale.
In quegli anni Roma è un luogo dove passare necessariamente se si vuole vedere il mondo.
Attraverso strepitosi filmati d’archivio e brani di film (dell’Archivio Luce Cinecittà, del CSC, di Surf Film), e decine di testimonianze dei protagonisti raccolte negli anni, Era Roma è un precipitato di un tempo tumultuoso e incredibile, in cui le arti vollero mescolarsi alla vita, e tentare di fare della realtà un’opera d’arte. Un’esperienza che ha lasciato commoventi utopie e tristi fallimenti, una scia di capolavori e un’energia che ancora illumina.
Un film su un tempo per chi c’era, e per chi neppure immagina sia esistito. Una cartografia di nostalgie e ansie di futuro, di scoperte inesauribili.
Il film di una città (e di un paese), che da sempre rappresenta, con i suoi problemi e i suoi splendori, un’utopia quotidiana.

Kyrahm è un'artista italiana operante nell'ambito della performance art, la videoarte ed il cinema sperimentale.

Biografia
Nasce a Roma figlia dell’ebanista e pittore Anselmo Chessa che l’avvicina all’arte pittorica, ma durante la frequentazione del IV liceo artistico Alessandro Caravillani di Roma, incontra l’artista Mimmo Pesce ed il mondo della performance art e del film d’artista.

Dal 2000 studia Comunicazione, Sociologia ed Antropologia Culturale all’Università La Sapienza di Roma.

La sua ricerca consiste principalmente in opere tra cinema e live art affrontando tematiche a carattere sociale come carcere, migrazioni, violenza contro le donne, diritti umani.

Nel 2008 fonda il movimento artistico-performativo Human Installations ed avvia il sodalizio professionale con la regista e performance artist Julia Pietrangeli.
Nello stesso periodo incontra l’artista americano Ron Athey a cui dedica “Sacrifice” performance estrema sul rapporto tra body art ed iconografia cristiana, dove piange lacrime di sangue togliendo aghi inseriti nell'arcata sopraccigliare.
Sempre sull'onda della body art elabora con Julius Kaiser la performance contro la violenza alle donne 'Il gioielliere'.
Prende parte a rassegne, festival ed esposizioni in Europa, America Latina e Stati Uniti.
Nel 2009 per la performance “Crisalide” rimane rinchiusa in un bozzolo-teca posizionato in una piazza di Roma in collegamento streaming, custodita da sua madre.
L’azione verrà ripetuta nel 2010 per la Biennale di Ferrara e nel 2013 per il Museo d’Arte Contemporanea di Roma.
La performance “Obsolescenza del genere”, dopo essere stata presentata a Columbus, in Ohio, vince la selezione speciale performance del Premio Arte Laguna di Venezia. La versione video dell'opera vince come miglior film al festival del Cinema Arcipelago per la sezione Comizi d’Amore dedicata a Pier Paolo Pasolini ed è selezionata come film d’artista per Asff, festival propedeutico alla selezione per i Bafta.

Il corpo è al centro anche dell’opera “Life Cycle” con protagonisti neonati ed anziani e in 'Making Peace With The Wind' dove inietta della soluzione fisiologica per deformare temporaneamente il volto e registrare il cambiamento della reazione dei passanti prima e dopo la trasformazione del suo aspetto fisico.

Lavora come attrice in alcuni film, tra cui il lungometraggio 'La Scultura' di Mauro John Capece. Con quest'ultimo collabora nel 2012 alla performance di Marco Fioramanti 'Thalassa, l'Arca alla Scala Santa' svoltasi nelle immediate adiacenze della basilica di San Giovanni in Laterano, presso il luogo secondo cui la leggenda, di origine medievale, afferma che si tratterebbe della stessa scala salita da Gesù.

Nel 2014, durante l’azione “Dentro/Fuori” avvenuta in occasione dell’Esposizione Nazionale di arti contemporanee, rimane in una cella di isolamento del Castello Orsini di Soriano nel Cimino per due giorni e, in vista della preparazione, incontra alcuni ex detenuti, intervistati per il documentario omonimo. Nel 2015 per la realizzazione della performance “(A)mare Conchiglie” di Kyrahm e Julius Kaiser vengono coinvolti migranti africani ed anziani italiani emigrati all’estero nel dopoguerra. Nel 2016 la performance su amore, disabilità, malattia “Ecce (H)omo, Guerrieri” prende parte alla Venice International Performance Art Week[10].

Nel 2018 con Andrea Zittlau presso la basilica di S. Eustachio di Roma prende vita l'azione performativa 'Il vestito di carta': un lavoro che ha coinvolto persone di tutte le culture e le religioni. Nel 2019 inaugura al Macro la performance “Davide e Golia” con protagonista Luigi Leonardi, un vero testimone di giustizia sotto scorta per essersi opposto alla camorra.

Nel 2019 cofirma la sceneggiatura di Chiudi gli occhi e vola, documentario di Julia Pietrangeli sulla pilota di aerei non vedente Sabrina Papa, finalista al premio Globo d’oro.

Nel 2021 le videoperformance di Kyrahm e Julius Kaiser sono proiettate presso il Museo di Belgrado per la rassegna Performance Art Film Program. Nello stesso anno realizza insieme a Mariaelena Masetti Zannini e Julius Kaiser 'Memento Vivere, un'opera che si concluderà tra 20 anni' videoperformance dove genitori e figli si confessano simulando l'addio.
Il suo lavoro è oggetto di studio presso scuole d’arte, Accademie ed Università: nel 2012 la ricerca è presentata all’Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 2018 all’Università di Rostock, alla scuola d’arte contemporanea Araucana in Cile, nel 2019 all’Università di Bologna

Human Installation 0: Crisalide, performance, di Kyrahm (2009)
Human Installation I: Obsolescenza del genere, performance, videoarte, di Kyrahm e Julius Kaiser (2009)
Human Installation II: Life Cycle, performance di Kyrahm (2009)
Il Gioielliere, performance, videoarte, di Kyrahm e Julius Kaiser (2009)
Sacrifice, performance di Kyrahm con Bloody Cirkus (2009)
Making Peace With The Wind, performance e video di Kyrahm (2012)
Thalassa, l'Arca alla Scala Santa di Marco Fioramanti, video di Mauro John Capece (2012)
Oltre il corpo, documentario, di Kyrahm e Julia Pietrangeli (2013)
Dentro/Fuori, performance, documentario di Kyrahm (2014)
Azione col sangue, performance, di Kyrahm e Julius Kaiser (2014)
(A)mare conchiglie, performance, documentario, di Kyrahm e Julius Kaiser (2015)
Human Installation XIX: Ecce (H)omo, Guerrieri, performance, videoarte, di Kyrahm con Pierangela Ezzis, Nicola Fornoni, Kyoko, Fulvia Patrizia Olivieri, Lilli Quitadamo (2016)
Hysteria, le stelle non hanno gli occhi, videoperformance, di Kyrahm con Valentina Siracusa (2018)
Human Installation XX: Davide e Golia, performance, video, di Kyrahm con Luigi Leonardi, Fulvia Patrizia Olivieri (2019)
Chiudi gli occhi e vola di Julia Pietrangeli, co-sceneggiatura, documentario (2019)
Memento Vivere, videoperformance, di Kyrahm, Mariaelena Masetti Zannini, Julius Kaiser (2021)

“Una delle opere più belle e importanti a cui ho assistito in tutta la mia vita” (Giorgia Tribuiani, scrittrice)

“Un esempio di lotta e amore” (Elena Balestri, Funweek)

“Un azione così potente da poter essere definita la fotografia di un manifesto esistenziale” (Andrea Murnik, ricercatore NisemTu)

“La sua opera instilla il desiderio di un ritorno arcadico alla natura” (Roberto Bracaglia, scena critica)

Festival del Cinema Arcipelago premia il corrispettivo video delle loro performance come miglior film d'artista sezione Comizi d'Amore dedicata a Pierpaolo Pasolini con la seguente motivazione:
"Kyrahm e Julius Kaiser affrontano le nuove frontiere dell'identita' di genere amalgamando, con disarmante incisivita' e poesia, live art e immagine video, il corpo dell'anima e l'anima del corpo.
Con la stessa stupefacente schiettezza di Pier Paolo Pasolini."

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